Da settimane assistiamo a un paradosso inquietante. Più si moltiplicano gli appelli alla pace, più aumentano i bombardamenti russi sull’Ucraina. Il pressing dell’amministrazione Trump per avviare colloqui si traduce, nei fatti, in un’escalation della violenza da parte di Mosca, senza alcun risultato strategico, solo nuovi crimini di guerra.
Finalmente, però, qualcosa sembra cambiare. Il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz ha pronunciato parole di rara chiarezza, abbandonando le ambiguità che in questi anni hanno paralizzato l’Europa. Ha riconosciuto apertamente la minaccia esistenziale rappresentata dal Cremlino per il nostro continente e ha annunciato che i vincoli sull’uso delle armi occidentali da parte di Kyiv sono stati eliminati. L’Ucraina potrà finalmente difendersi in modo più efficace.
Ci sono voluti tre anni e centinaia di migliaia di vittime per arrivare a una simile presa di posizione. Eppure, leggendo le sue parole, viene da chiedersi come sia stato possibile impiegare così tanto tempo per dire qualcosa di così semplice.
MERZ FA SUL SERIO
Di: @dariodangelo91
🚨🪖🇩🇪🇺🇦🇷🇺 Merz: "Se la parte russa non è nemmeno disposta ad accettare un invito del Vaticano o una mediazione da parte del Vaticano (...) allora ciò dimostra che Putin e la Russia chiaramente non avevano alcun interesse al momento a giungere a un cessate il fuoco o a un accordo di pace. E questo significa, in effetti, che l'Ucraina deve continuare a difendersi. (...) Mi aspetto che potremmo doverci preparare per una durata più lunga della guerra. (...) E lo dico in modo così chiaro e inequivocabile perché non si tratta solo dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Se così fosse, sarebbe motivo sufficiente per aiutarla. Ma si tratta di molto di più: l'intero spazio in cui viviamo è a rischio. (...) L'ordine politico che abbiamo stabilito insieme alla Russia dopo il 1990 è fondamentalmente messo in discussione. E se così fosse, allora è giunto il momento per tutti noi di difenderci insieme. Siamo minacciati e ci difenderemo".