ELEZIONI IN EUROPA

Domenica 18 maggio si è votato in tre Paesi europei: Romania, Portogallo e Polonia.

L’appuntamento più delicato era quello rumeno, con il secondo turno delle presidenziali. Un voto decisivo dopo che le elezioni precedenti erano state annullate per gravi interferenze russe, culminate nell’arresto di Georgescu, candidato dato per vincente e poi rivelatosi legato a Mosca.

Anche stavolta la tensione era alta: al primo turno aveva prevalso Simion, anch’egli vicino al Cremlino, facendo temere una nuova vittoria filorussa nel cuore dell’Europa orientale.

E invece, a sorpresa, il risultato finale ha ribaltato i pronostici. E questa volta, possiamo dirlo: è andata bene.

La lunga mano di Putin sull'Europa, stavolta, è stata fermata.

Di: @you_trend

Ieri si è votato in tre stati Ue: Romania, Portogallo e Polonia.

🇷🇴 In #Romania, al ballottaggio delle presidenziali, ha vinto il sindaco di Bucarest Nicușor Dan, il candidato europeista indipendente che con il 53,6% ha sconfitto il nazionalista George Simion (46,4%). Si è trattato di un ribaltamento rispetto al primo turno di due settimane fa, nel quale Simion (41%) era avanti di 20 punti su Dan (21%).

🇵🇹 In #Portogallo l’Aliança Democrática di centrodestra del premier Luís Montenegro (32,1%) rivince le elezioni legislative che si sono tenute appena 14 mesi dopo le precedenti, crescendo sia come percentuale di voti che come numero di seggi. Va bene anche la destra nazionalista di Chega (22,6%), che ottiene un risultato leggermente inferiore al Partido Socialista (23,4%). Il leader di quest’ultimo, Pedro Nuno Santos, ha annunciato le dimissioni.

🇵🇱 In #Polonia, infine, si è tenuto il primo turno delle elezioni presidenziali e, come previsto dai sondaggi, si andrà al ballottaggio tra Rafał Trzaskowski (candidato di Platforma Obywatelska, il blocco di centrodestra che esprime il premier attuale Donald Tusk) e Karol Nawrocki (candidato del PiS, il partito di destra che esprime il presidente uscente Andrzej Duda).