Il 15 e 16 maggio si sono tenuti a Istanbul i "colloqui di pace" tra Ucraina e Russia, fortemente voluti dalla Casa Bianca e sostenuti, seppur con maggiore prudenza, anche dall’Unione Europea.
Il Presidente Zelensky ha scelto di presentarsi di persona in Turchia, offrendo un segnale chiaro di apertura e responsabilità diplomatica.
All’appello, come previsto, è invece mancato Vladimir Putin.
L’incontro si è trasformato in una farsa: la delegazione russa, priva di alcuna autorevolezza, ha mantenuto un atteggiamento provocatorio e intimidatorio, del tutto incompatibile con un contesto di reale trattativa.
Nessuno, in realtà, si aspettava un esito diverso: la Russia non cerca la pace e continua a usare il negoziato solo come strumento di propaganda.
La fine della guerra potrà arrivare soltanto con la sconfitta militare di Mosca e con l’isolamento economico imposto dalle sanzioni.
Illudersi di poter raggiungere un compromesso equivarrebbe a negare l’evidenza.
I COLLOQUI DI PACE
Di: @Majakovsk73
#ucraina Russi chiedono per trattare 5 regioni, di cui 3 delle quali non conquisteranno probabilmente mai. Richieste così idiote, gettano la maschera per quelli che ancora, in malafede, dicono la Russia vuole la PACIE.
Non c'è nessuna volontà di pace, la russia manderà a morire poveri disgraziati nei fili spinati per prendere territorio sempre più piccolo, nel più completo disprezzo della vita umana non solo dell'avversario, ma dei loro stessi soldati.
E questo per la megalomania di una classe dirigente che si crede ancora impero, ed invece è solo nazione. E che si dovrebbe preoccupare dell'esplosione del caucaso, che sarà il prossimo, inevitabile, problema russo.