Dunque, ha avuto inizio il conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco.
Come accade ogni volta, gli occhi del mondo sono rivolti al celeberrimo comignolo, in attesa della fatidica fumata bianca.
Il conclave è un rito misterioso, solenne, che si ripete da quasi sette secoli sempre uguale a se stesso, al riparo dai riflettori e dal tempo che scorre. Un rituale che conserva intatto il proprio potere evocativo.
La prima fumata nera, arrivata questa sera, non sorprende: fa parte della liturgia dell’attesa.
Il conclave più lungo della storia, in tal senso, durò quasi tre anni e si tenne a Viterbo, alla fine del Duecento.
È improbabile che accada qualcosa di simile oggi, ma la tensione rimane alta: quella profonda, collettiva, che attraversa miliardi di persone in tutto il mondo.
Al di là delle convinzioni religiose, è impressionante constatare come il passaggio di guida nella Chiesa Cattolica continui a esercitare un fascino inalterato. Un momento che attraversa la spiritualità, la storia e la dimensione simbolica dell’umanità.
A questo proposito, ci è sembrata particolarmente efficace una riflessione letta in queste ore: poche parole, quasi un’annotazione, ma sorprendentemente lucida nel cogliere l’essenza del momento.
FUMATA NERA
IL CONTESTO
IL CONTENUTO ORIGINALE
Di: @Tommasolabate
In un mondo dove ormai vediamo dietro tutti i buchi della serratura possibili e immaginabili, il mistero di una cosa che non vedrai né saprai mai rimane l’unica cosa in grado di tenere miliardi di persone a guardare un comignolo.
#conclave